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Martina

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Cos’è il certificato di agibilità?

Il certificato di agibilità (o abitabilità) è probabilmente il documento più problematico durante la compravendita di una casa. Il motivo è semplice: tanta confusione sulle leggi in materia! In questo articolo vorrei perciò fare il punto della situazione, spiegandoti in cosa consiste questo documento e perché è importante.

Giuro: quando un cliente si presenta con il certificato di agibilità in mano quasi mi metto a piangere dalla commozione. Lo preferisco di gran lunga ad un mazzo di rose rosse. Scherzi a parte, tantissime controversie nella compravendita di immobili avvengono proprio a causa di questo documento. O meglio, a creare problemi non è tanto il documento in sé, quanto la sua mancanza. Però non c’è alcun motivo per piangere sull’agibilità e ti spiego il perchè.

Prima del 2003 infatti il certificato di agibilità non era obbligatorio per vendere casa, perciò ancora oggi si fa parecchia fatica a gestire la cosa.

Cerchiamo quindi di analizzare la questione con ordine e con calma.

1- Cos’è il certificato di agibilità

Sostanzialmente il certificato di  agibilità è quel documento che attesta che un immobile è stato costruito rispettando determinate norme igienico-sanitarie e di sicurezza. Stabilisce insomma che ci si può andare a vivere: niente di più e niente di meno.

Passata la paura?

Lo deve richiedere al Comune il geometra o architetto che ha seguito la costruzione/ristrutturazione della casa, entro 15 giorni dalla fine dei lavori.

2- Quando è obbligatorio

Secondo il Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (legge del 2001 entrata in vigore il 30 Giugno 2003), presentare il certificato di agibilità diventa obbligatorio quando si vuole vendere:

  • Case costruite dopo l’entrata in vigore della cosiddetta “legge ponte” (cioè dopo il 1° settembre 1967)
  • Case già esistenti su cui sono stati fatti (dopo il 30/6/2003) lavori edilizi di ricostruzione, sopraelevazione, o comunque che possono compromettere le caratteristiche igieniche e di sicurezza dell’abitazione

Questo significa che per tutte le costruzioni antecedenti al 1° settembre 1967 il certificato di agibilità NON è obbligatorio. E, cosa ancora più importante, neppure il notaio ci può fare nulla, perché non è sua competenza richiederlo, né fare accertamenti.

“E quindi come mi devo comportare quando manca?” Te lo spiego al punto successivo.

3- Cosa fare in mancanza dell’agibilità

Sappi che ci sono mille ragioni per cui può mancare il certificato di agibilità. Se l’immobile è recente, magari si tratta semplicemente di una dimenticanza da parte del proprietario (succede molto più spesso di quanto tu creda!). In tal caso basta semplicemente sollecitare il venditore a procurarsi il documento il prima possibile o recarsi direttamente all’ufficio urbanistica del Comune.

Nel caso invece l’immobile sia stato costruito prima dell’entrata in vigore della legge, ti ricordo che il certificato non è obbligatorio. Spetta dunque all’agente immobiliare esaminare bene la documentazione e reperire tutte le informazioni del caso per non avere brutte sorprese.

Spero di averti aiutato ad orientarti nella “giungla” del certificato di agibilità. Se ti và di approfondire la questione puoi sempre consultare la sezione Il notaio risponde, dove il nostro notaio di fiducia chiarirà ogni tuo dubbio su questo complicato documento e molto altro ancora!

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